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In riva al lago mi sono fermata e ho pianto

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Dilegua in rossa malinconia il giorno.
Scompare l’opposta riva
in fumida bruma
nel fremito d’ali muore un sogno fugace
esule nel cinereo volo d’un gabbiano
che svanisce nel cielo scarlatto di brace.

Si confonde all’orizzonte
dei miei pensieri inquieti uno stormo,
tra il blu e l’argento di una stagione che mai più farà ritorno.

In riva al lago
mi sono fermata.

Invano ti ho atteso,
il mio cuore
tra le fole del vento,
al tuo sorriso di stella lontana sospeso.

In riva al lago ho respirato la mia amara tristezza
nell’invernale incanto
fra le note dello struggente lied del beccheggio
del non averti accanto.

In riva al lago
inutilmente ti ho aspettato,
mi sono seduta
e ho pianto.

 Censa Cucco - 16/01/2012 13:09:00 [ leggi altri commenti di Censa Cucco » ]

mi ricorda un libro "in riva al fiume... mi sono seduto ed ho pianto"... molto bella

 Franca Alaimo - 14/01/2012 17:01:00 [ leggi altri commenti di Franca Alaimo » ]

Una bella e triste poesia d’amore, diciamo pure "romantica" secondo una categoria universale, senza tempo o giudizio negativo. Il paesaggio e lo stato d’animo sono perfettamente intonati l’una all’altro: la bruma e la malinconia essendo per evanescenza e tristezza di tonalità emotivA assAi affini

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